Le principali app di food delivery cinesi nel 2018 hanno totalizzato 62 miliardi di euro di ricavi, secondo la società di analisi iResearch. Ed i numeri, nel post pandemia, sono in costante crescita, in Cina come nel resto del mondo.
UberEats ha consegnato, in tutto il mondo, ordini per circa 7 miliardi di euro. GrubHub, la più importante piattaforma americana del settore, ha ottenuto 159 milioni di ordini, per un totale di 4,5 miliardi di euro. Nel 2017 i ricavi di Deliveroo erano stati di 312 milioni di euro. Meituan, che insieme a Ele.me di Alibaba è la piattaforma principale di food delivery, ha consegnato 6,4 miliardi di ordini nel 2018, ben il 60 per cento in più del 2017, per un totale di 38 miliardi di euro.
Ma come hanno fatto a crescere tanto rapidamente? Da un lato, le app sono cresciute grazie ai prezzi economici del cibo. Dall'altro dall'abbattimento dei costi di consegna, dovuti ai contratti di lavoro non proprio regolari e dal basso prezzo dei contenitori: i contenitori fatti con materiali plastici.
Questa crescita esponenziale delle app di food delivery, scrive il New York Times, ha una conseguenza non trascurabile: la necessità di smaltire una quantità incredibile di plastica – tra contenitori, posate, e sacchetti – che nessun paese al mondo riesce a riciclare. Plastica che finisce quindi nelle discariche, bruciate con i rifiuti indifferenziati o nei fiumi e nei mari. (leggi anche Plastica in mare: agire subito con la regola delle 4R)
Secondo uno studio congiunto dell'Università di Shenzen e della University of Michigan, nel 2017 il solo mercato cinese del cibo a domicilio ha generato 1,6 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio, nove volte di più rispetto a due anni prima:
• 1,2 milioni di tonnellate di contenitori di plastica;
• 175 mila tonnellate di bacchette usa e getta;
• 164 mila tonnellate di sacchetti di plastica;
• 44 mila tonnellate di cucchiai di plastica.

Non ci sono ancora dati del 2018 ma le stime parlano di 2 milioni di tonnellate. Plastica che, al momento, è riciclabile solo per il 30%.
In Cina viene utilizzata meno plastica a testa degli americani, ma circa tre quarti di questi rifiuti cinesi non viene riciclata e finisce nelle discariche, nel mare e negli oceani. Secondo dati del governo, il paese ricicla infatti solo il 25% della plastica, percentuale che scende al 10 per cento negli USA.
Ma come mai la plastica del food delivery non viene riciclata? Un po' per la pigrizia di chi ordina, che non sciacqua le vaschette o non le getta nel bidone giusto. Un altro problema è che si tratta di rifiuti molto leggeri, poco remunerativi per chi deve venderli alle aziende di riciclaggio: uno imprenditore del settore, Ren Yong, di Shanghai, ha spiegato al New York Times che ci vorrebbe "mezza giornata di lavoro per pochi spiccioli. Non vale la pena".
La Cina, purtroppo, è responsabile del 25% di tutta la plastica abbandonata nel mondo (vedi qui i dati aggiornati). Nel 2015 il fiume Giallo scaricò nel mare 367.000 tonnellate di rifiuti di plastica. La Cina sta, comunque, aumentando il riciclaggio della plastica. Ha vietato, nel 2018, l’importazione di rifiuti da altri paesi destinati al riciclo, spingendo le aziende locali a smaltire i rifiuti interni. Questo ha mandato in crisi molti paesi, tra cui l’Italia, che sono rimasti senza un paese dove portare i loro rifiuti per farli riciclare o incenerire. Addirittura, alcune città statunitense hanno interrotto la raccolta differenziata, come Philadelphia o Memphis. (leggi anche La Cina non vuole più i nostri rifiuti di plastica)
Questi dati sconfortanti dovrebbero far riflettere tutti. Il mito della plastica riciclabile, purtroppo, non esiste. Se ne riesce a riciclare, con costi altissimi, solo il 30%. Il resto viene abbandonato in discarica o incenerito, con ovvi costi ambientali e sulla salute umana. E' l'ora che le app di delivery food cambino totalmente il loro modello di business, a vantaggio di un minor impatto ambientale. (leggi anche E' vero che mangiamo plastica?)
Pensi che questo articolo ti spingerà a ripensare alle tue abitudini alimentari? Scriverai al servizio clienti della tua app preferita, spingendola a diminuire l'utilizzo di plastica usa e getta?