La plastica è il materiale che più di tutti simboleggia la nostra epoca. Questo perché è il prodotto sintetico che si conserva più a lungo, tanto che per degradarsi necessita centinaia di anni. La sua produzione è cresciuta dai 2 milioni di tonnellate del 1950 ai 380 nel 2015. Una totale assurdità se pensiamo che solo il 20% della plastica che usiamo viene riciclata o correttamente eliminata. (leggi anche "La Cina non vuole più i nostri rifiuti di plastica")
Tutto il resto finisce nell'ambiente, tra di noi, in terra o in mare, danneggiando l'intero ecosistema. Si calcola che ogni giorno nei mari di tutto il mondo finiscono sino a 12 tonnellate di plastica. Non solo rifiuti trascinati dai venti e dai fiumi, ma anche quelli prodotti direttamente dalle numerose navi che ogni giorno solcano gli oceani.
Gli esperti dimostrano che anche l'erosione favorisce lo spezzettamento di questi rifiuti in frammenti anche inferiori ai 5mm di diametro, detti "microplastiche", che vengono poi scambiati per cibo da da molti pesci e uccelli marini, causandone spesso la morte per soffocamento. L'ingerimento accidentale di questi frammenti è un fenomeno così comune che più della metà delle tartarughe marine ne ha subito degli effetti.
Cosa fare? La regola delle 4 R.
La questione è sempre la solita, tutti ne parlano, molti lo mettono in pratica, ma tanti ancora lo ignorano. E' vero che tutt'ora in diversi luoghi ci sono evidenti problemi logistici e organizzativi che non consentono di resistere ai frenetici ritmi del consumismo, ma ancora l'ostacolo numero uno è a livello culturale.
Per prima cosa, dobbiamo cambiare le nostre abitudini quotidiane e di acquisto. Come? Applicando quattro semplici regole:
- Ridurre: evita di comprare prodotti eccessivamente imballati, al supermercato utilizza borse in stoffa che si possano riutilizzare, preferisci frutta e verdura fresca a quella imbustata;
- Riusare: preferisci ad esempio bottiglie di vetro a quelle di plastica, contenitori di vetro a quelli di plastica, soprattutto usa e getta;
- Riciclare: seleziona rifiuti riciclabili e fai bene la raccolta differenziata;
- Recuperare: inventa un nuovo utilizzo agli oggetti, dandogli una nuova vita, es. fabbricando giochi per i più piccoli, vasi per le piante, trasforma il cibo avanzato in compost.
Leggendolo sembra semplice, ma lo è solo se ognuno di noi apporta il suo piccolo contributo.
Riportando le parole di Zero Waste Italy “Non abbiamo bisogno di poche persone che pratichino lo zero waste alla perfezione. Abbiamo bisogno di milioni di persone che lo facciano in maniera imperfetta”.
E tu quali piccoli cambiamenti vuoi apportare alla tua vita? Cos'hai fatto per diminuire la tua impronta ambientale?