La Rev Ocean sta per solcare gli oceani: è una grande nave, che possiede tutte le tecnologie più evolute nel campo dell’esplorazione e dell’attività ambientale. Il suo obiettivo? Eliminare la plastica che infesta i mari.
Una nave italiana.
Forse non lo sapete, ma è un vanto della cantieristica italiana: è stata infatti costruita da Fincantieri ed è senza dubbio il più importante laboratorio tecnologico galleggiante, in quanto si dedicherà al salvataggio degli ecosistemi marini dalla plastica, oltre che da altre forme di inquinamento. (per approfondire, leggete "Quanta plastica esiste nel mondo?")
Lunga 183 metri, possiede tecnologie all’avanguardia, e può rimanere in acqua per 114 giorni in completa autonomia, in qualsiasi condizione atmosferica. Al suo interno, uno speciale inceneritore elimina la plastica senza produrre gas nocivi, recuperando il calore prodotto. I motori possono navigare in elettrico durante le missioni di ricerca, con un sistema di recupero dell’energia, infine tutta l’illuminazione è a Led, a bassissimo consumo energetico.
La prima missione
La Rev Ocean effettuerà la prima missione nel 2020, nelle acque al largo di Accra, capitale del Ghana. “La metà della plastica in Ghana finisce in discarica insieme ad altri rifiuti. L’altra metà finisce per le strade, sulle spiagge e in natura”, ha dichiarato Nina Jensen, Ceo di Rev Ocean. Ad Accra vengono prodotte ogni anno 270.000 tonnellate di rifiuti di plastica, che non finiscono in nessun ciclo dei rifiuti.
Tutto questo inquinamento ha anche effetti economici, infatti l’inefficienza sullo smaltimento dei rifiuti costa circa l’1,6% del Pil nazionale (per quasi 290 milioni di dollari all’anno): provando, invece, ad utilizzare un approccio improntato sull’economica circolare, il progetto prevede anche la creazione di posti di lavoro.
Se la missione in Ghana si concluderà positivamente, l’obiettivo della Fondazione Rev Ocean è di esportare il modello di intervento in altre città, dove l'inquinamento da plastica soffoca l’economia e lo sviluppo delle comunità.
Verrà, inoltre, istituita una banca dati aperta, per consentire l’analisi dei dati degli oceani. “Guarire l’oceano con i dati” è il titolo del progetto, che migliorerà la conoscenza nella ricerca marina.
Quella della Rev Ocean è un’iniziativa singola e privata, ma si spera che sia di stimolo internazionale, affinché la questione ambientale diventi una priorità dei media, dei governi e delle persone. Iniziative come questa, infatti, dovranno essere nell’agenda dei futuri governi, come quello della riduzione dell’utilizzo della plastica.